GIUSEPPEPATANE'
Collezione Donna Primavera
Estate 2013
Tono su tono, beige con tanti chiaroscuri che si estendono fino al mare...
la bassa costa sabbiosa si alterna a modeste falesie calcaree spesso coperte dalla macchia mediterranea.
Una grande piazza in basso a cavallo di una fiumara, e antichi fabbricati ecclesiastici che coronano
in più punti, come acropoli barocche, il semicerchio delle altitudini...
ti rimandano nel vuoto, e in
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quel momento decidi di ripartire da zero.
La collezione PRIMAVERA/ESTATE 2013 GIUSEPPE PATANE’, mette
in atto nuovi criteri di modernismo, semplicità, linearità e funzionalità -
uno stile che impone linee sobrie ed essenziali.
La nuova immagine di donna si incarna in Amelia Earhart - una donna nota negli anni ‘20 con un forte carattere - protagonista indiscussa...
l’unica donna che ha stabilito il record mondiale di altitudine nella
trasvolata oceanica in
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solitaria (l’8 Aprile 1931). Dinamica e sportiva di
giorno, raffinata ed elegante di sera.
Gli abiti sono di linea dritta, con la vita segnata molto bassa e inserti, pieghe e volants.
Inediti gli accostamenti dei tessuti: seta/lino, mussola/
crepon, tutti i tipi di crèpe di varie pesantezze, abbinate all’impalpabile chiffon decorato con ricami e frange.
La palette cromatica per il giorno utilizza i toni pastello, il sabbia e l’azzurro, il beige e il seladon, il rosa spesso abbinato al grigio.
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Per la sera i colori si accendono, diventano lucidi e scintillanti dall’oro all’immancabile nero.
Assolutamente necessario per il completamento
di questi out-fit come accessorio è il cappello a “cloche” (campana), una calotta arrotondata e tesa abbassata sugli occhi, in modo da incorniciare il viso esaltandone lo sguardo.
E a tal proposito il trucco svolge un ruolo molto importante, al pari di un accessorio - come ci
ha insegnato la francese Garconne.
Sguardi e rivelazioni nell’area di
Chiafura... vedo non vedo,
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pendici scoscese e grotte - rifugi antiaerei che negli anni ‘20 ebbero un ruolo assai importante.
“Era una piccola Sicilis ammonticchiata, di nespole e tegole, di buchi
nella roccia”
(Elio Vittorini)
“La donna vuole essere un bruco di giorno per trasformarsi in farfalla di sera”
(Chanel)
(5/5)